Il fenomeno del bullismo si manifesta negli ambienti di aggregazione sociale, come le scuole, le realtà sportive e i gruppi di amicizie frequentate dai ragazzi durante il loro tempo libero. Esso si configura come abuso di potere perpetrato da uno o più soggetti nei confronti di un singolo o di una collettività coinvolgendo ragazzi di ogni età, genere ed estrazione sociale. Dalla parte del “bullo” questo fenomeno può essere spesso riconducibile a fallimenti e a frustrazioni legate alla vita privata; mentre per quanto riguarda la vittima, questo comportamento può essere rapportato a tratti tipici come passività, timidezza e fragilità, sempre dovuti a particolari situazioni sperimentate nella sfera di vita personale. Ci possono essere inoltre molte altre cause scatenanti il bullismo come violenze e traumi subiti nell’infanzia, eccessiva permissività o rigidità nell’educazione genitoriale, figure di riferimento assenti o anche disturbi psichiatrici. Nell’ambiente sportivo il bullismo dovrebbe verificarsi in misura minore proprio perché ci sono delle regole sociali prestabilite a cui tutti devono sottostare per poter far parte del gruppo squadra e vivere così in maniera positiva la attività fisica. Lo sport è un’agenzia educativa che può e deve offrire valori nobili come lo spirito di sacrificio, l’osservanza delle regole, la sportività, la tenacia, l’umiltà nel riconoscere i propri limiti e nel congratularsi con gli avversari per i risultati raggiunti, oltre a non arrendersi mai. Queste caratteristiche sono tutte qualità che educano nella vita di ogni giorno e che certamente insegnano una convivenza pacifica.
Anche l’allenatore può agire da bullo qualora si comporti con eccessiva durezza nei confronti dei suoi allievi. E’ importante da parte dell’allenatore valutare sempre molto attentamente il modo in cui si relaziona con i ragazzi e soprattutto gli effetti di questo rapporto. L’imprinting da dare consiste nel fornire un buon esempio e rinforzare i ragazzi nei comportamenti positivi: per esempio essere in grado di garantire un contesto sicuro e rispettoso per i ragazzi, stabilire una comunicazione efficace e aperta al dialogo, rendersi disponibile per ascoltare i ragazzi qualora ne avessero bisogno. La presenza di uno psicologo dello sport, con cui l’allenatore e la squadra abbiano una continua interazione, oltre a risultare assolutamente fondamentale per estirpare alla radice il sorgere di fenomeni come il bullismo, diventa indispensabile per supportarli ed assisterli nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
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Dott. Leonardo Gottardo