Nelle ultime ore abbiamo la dichiarazione di Alvaro Borja Morata Martìn che ha dato un bellissimo esempio di come un giusto sostegno possa fare la differenza, sia come atleta che per il benessere della persona: “Stavo male, mi sono rivolto ad un psicologo. Ora sto tornando a sorridere”. E ancora”Nel calcio, la condizione fisica è molto importante, ma la testa è la più importante. Anche la testa va allenata a gestire le pressioni. Quando un calciatore sente la parola ‘psicologo’ si tira indietro, ha quasi ‘paura’, ma io mi sono reso conto che avevo bisogno di aiuto. Ero totalmente fuori da tutto. Avevo problemi anche con me stesso. Trovavo sempre scuse, me la prendevo con tutti. Non ero per nulla equilibrato. Non avevo voglia di andare ad allenarmi né di giocare”.
Una delle funzioni dello Psicologo dello Sport è proprio rendere consapevole l’atleta delle pressioni e di ogni altra sensazione che limita la performance e di aiutarlo a gestirla. Le paure del campo possono essere portare in studio, e la calma, l’equilibrio e la consapevolezza raggiunta in studio può essere portata in campo.
“In estate mi sono detto che forse sarebbe stato meglio andarsene dal Chelsea, trovare una squadra dove le pressioni erano di meno. Pensavo che così avrei ritrovato la felicità. Improvvisamente mi sono ritrovato in un buco nero, non mi sentivo amato dai tifosi, la gente mi incontrava per strada e mi diceva di lasciare il Chelsea” continua Morata “Anche noi calciatori siamo degli esseri umani e possiamo avere i nostri momenti difficili. Nell’ultimo mese della scorsa stagione ho toccato il fondo. Adesso sono tornato a sorridere, è tutta questione di testa”.
Siamo abituati a vedere gli atleti di alto livello sempre in forma e con caratteristiche quasi sovraumane. Ma di umano hanno tanto e, come qualsiasi altra persona, hanno le loro fragilità e periodi difficili.
Dietro ogni partita, ogni gol, ogni azione, c’è un atleta che ha dedicato la maggior parte della propria vita ad allenarsi fisicamente e tecnicamente per arrivare a quel risultato. Ma c’è anche una persona, con una propria interiorità, e con le proprie relazioni sia interne allo sport (compagni di squadra, coach, dirigenti sportivi, ecc.) sia esterne (familiari, relazioni amorose, amici). C’è anche una persona, con le proprie sofferenze, i propri sogni, una persona che ha investito tutto per essere lì. Bisogna quindi riuscire a creare una visione bio-psico-sociale dell’atleta, e aiutarli a gestire la complessità dell’interazione delle diverse aree della propria vita, poiché interagendo tra loro, hanno un’influenza sulla performance e soprattutto sul benessere della persona. L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente assenza di malattie o infermità”(OMS, 1948). La salute costituisce uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano. Questo significa che ci sono almeno tre aree, di cui bisogna prendersi cura, che interagiscono e si influenzano tra loro, e il compito dello Psicologo dello Sport è riuscire ad aiutare l’atleta a raggiungere un equilibrio che funzioni per quella persona e le permetta di arrivare alla miglior performance possibile.
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Lo psicologo al servizio della Persona e della Performance.
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A cura di Dott. Bargnani Alessandro e Dott.ssa Perez Roldan Agustina