Sport, benessere e salute.
Quando pensiamo alla Psicologia, intesa come scienza che studia i processi mentali e il comportamento degli esseri umani, spesso attribuiamo alla stessa una funzione essenzialmente curativa.
Si sono, invece, sviluppati approcci e settori disciplinari che non si concentrano direttamente sulla parte deficitaria della psiche, ma sul versante sano della stessa, cercando di promuovere il benessere. In particolare, secondo un documento redatto recentemente dall’Ordine Nazionale degli Psicologi, la Psicologia della salute si focalizza principalmente su:
1) risorse personali e sociali che possono aiutare le persone a costruire e controllare la propria salute mediante l’adozione di stili di vita salutare;
2) sulle cause e le modalità di prevenzione dei disordini psicofisici che hanno un impatto sui processi psicologici normali;
3) sui processi di cambiamento degli atteggiamenti e delle condotte delle persone nelle loro decisioni rispetto ai rischi, nella gestione delle malattie, nelle modalità di reagire allo stress, nella ricerca di uno stato di benessere e altro.
Il primo punto reca un’informazione importante quando tratta di stile di vita salutare; è proprio in quest’ambito che si inserisce lo sport e la Psicologia dello sport, ponendosi come obiettivo principale sia quello di preparare mentalmente gli atleti, sia quello di incrementare le loro abilità e le probabilità di successo nella performance.
Gli psicologi dello sport sono degli esperti del benessere, poiché cercano di migliorare l’approccio degli atleti alle gare, concordare un percorso da seguire con lo sportivo che sia più congeniale alle sue caratteristiche fisiche, mentali, sociali e che motivi lo stesso al perseguimento di un obiettivo nello sport e nella vita. La conseguenza di un corretto approccio psicologico personalizzato su misura consente anche all’atleta di condurre uno stile di vita più sano, prevenendo condotte potenzialmente dannose. Proprio per questo la figura dello psicologo dello sport può essere di fondamentale importanza sin dalle fasi più delicate della vita, ad esempio nella prima adolescenza.
La promozione del benessere e della salute della persona viene messa al centro grazie ad un intenso e mirato lavoro mentale svolto dalla coppia atleta/preparatore mentale che può avere vari obiettivi, a seconda della specifiche necessità evidenziate dallo sportivo. In generale, i training lavorano sul miglioramento della performance, ma a tal fine è necessario analizzare e potenziare aspetti mentali e motivazionali degli atleti: focalizzare l’attenzione sul positivo, controllare pensieri negativi o intrusivi, studiare il corretto approccio alla gara, aumentare la capacità di concentrazione, sviluppare tecniche di rilassamento, acquisire l’abilità di motivare e auto-motivarsi; questi sono solo alcuni esempi di quanto sia fondamentale l’aspetto psicologico nello sport, nella salute e nel benessere globale della persona.
Gli obiettivi raggiunti in ambito sportivo, infatti, sono il culmine di un lavoro fisico e mentale che ha nel risultato solo la punta di un iceberg molto più complesso e profondo, composto da perseveranza, duro lavoro, entusiasmo, determinazione, spirito combattivo e autocontrollo. L’attività fisica/motoria, invece, è differente dall’attività sportiva. Essa non presuppone una competizione, ma si basa sull’esercizio mirato al benessere, alla prevenzione, al mantenimento e alla cura della persona. L’attività sportiva in senso stretto è finalizzata al raggiungimento di un traguardo ed è per definizione competitiva (con se stessi o con gli altri). Infatti, il concetto di sfida è fondamentale anche per obiettivi in ambito scolastico, universitario, lavorativo e interpersonale. Proprio per questo la Psicologia del benessere, dello sport e della salute ci consentono di focalizzarci sul positivo, sulla voglia e la capacità dell’individuo di raggiungere dei risultati importanti, procedendo a piccoli passi per realizzare il proprio sogno. I professionisti della salute mentale hanno il compito di affiancare e accompagnare la persona in questo percorso verso il successo.
Qui di seguito proponiamo alcune strategie utilizzate dagli psicologi dello sport:
- Goal setting: è forse la tecnica maggiormente conosciuta e consiste nella definizione chiara di obiettivi raggiungibili in tempi determinati da parte dell’atleta. Questa precisa articolazione ha lo scopo di dirigere l’attenzione e la motivazione dello sportivo verso un punto preciso, evitando dispersioni di energie e tempo verso sotto-obiettivi riduttivi oppure verso obiettivi eccessivamente grandi per un breve periodo di tempo. Ulteriore implicazione del metodo consiste nel focalizzarsi sulla performance e non sul risultato, che non è mai prevedibile del tutto. Si pongono, comunque, le condizioni affinché gli obiettivi definiti siano raggiungibili nei tempi previsti.
- Imagery e Biofeedback: sono due tecniche che utilizzano le risorse mentali e fisiche dell’individuo. La prima consiste nell’immaginare una situazione che possa a) rilassare b) motivare/caricare c) ridurre l’ansia associata al gesto atletico o alla performance. Visualizzando prima la scena in oggetto è possibile attivare le stesse reti neurali che sono implicate nella visione vera e propria e, dunque, applicare un controllo sulle reazioni a tali stimoli. Il Biofeedback invece consiste nell’autoregolare alcuni parametri fisici in vista di una maggiore padronanza degli stessi. Presupposti fondamentali per l’utilizzo di queste tecniche sono un allenamento costante e la supervisione di un esperto.
- Incremento dell’autostima: Una maggiore fiducia in se stessi e nelle proprie capacità è fondamentale per tenere alta la motivazione di un atleta e aumentare le possibilità di successo. Per ottenere un risultato soddisfacente in questo campo è necessario che le attribuzioni riguardanti la stima verso se stessi siano interne (riguardano me) e non più esterne (riguardano le circostanze o il risultato). Così facendo, l’atleta darà peso in misura maggiore alle proprie abilità, più che al risultato, mantenendo un’immagine di sé positiva a prescindere dall’esito sportivo.
- Mindfulness: “Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: a) con intenzione, b) al momento presente, c) in modo non giudicante”. Questo approccio è incentrato sul qui e ora e utilizza la sofferenza, il dolore e il disagio come fonti di crescita, grazie all’accettazione attiva del negativo e alla sua trasformazione nel positivo.
- Training Autogeno: Questa tecnica ha lo scopo principale di favorire il rilassamento e padroneggiare le proprie sensazioni corporee, mettendosi in contatto con le emozioni. Il principio base consiste nel concentrarsi su alcune zone corporee e attraverso la modificazione delle stesse (grazie a pensieri e parole in grado di rendere gradualmente passiva la muscolatura e regolare la respirazione della persona), ottenere una conseguente modificazione mentale. Vi sono specifici correlati neurali che spiegano l’interconnessione tra il rilassamento corporeo e mentale, dati dall’interessamento del sistema nervoso centrale, periferico e ormonale implicati in questo tipo di tecnica.
Sport, benessere e salute hanno come denominatore comune l’attività della persona, intesa non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, in vista del raggiungimento di un obiettivo che accomuna atleti e non: stare bene.
A cura di:
Dott. Giuseppe Parisi
Bibliografia e siti utili:
- Pietrantoni L. (2001), La psicologia della salute, Carocci, Roma.
- Zani B., Cicognani E. (2004), Psicologia della salute, Il Mulino, Bologna.
- Psy.it/allegati/aree-pratica-professionale/psicologo della salute.
- Psicologopadova-robertogava.it/psicologia-dello-sport-tecniche-mental-training.
- La piramide del successo, John Wooden in “Upgradeyourmind.it/cambiamento/differenza-tra-vittoria-e-successo”.
- Introduzione alla psicologia, by William W. Atkinson, Ernest R. Hilgard – 2006
- Benessere.com/fitness e sport/arg00/mental training.
- Mindfulnessitalia.it/cose.
- Jon Kabat-Zinn, Vivere momento per momento (1990), Corbaccio 2016.
- Stateofmind.it/tag/training-autogeno.
- Lifegate.it/persone/stile-di-vita/training autogeno lasciarsi andare.
- Criticamentepsi.it/contenuto/psicofisiologia-della-mindfulness.
- Deartegymnastica.blogspot.it/2013/05/differenza-tra-ginnastica-e-sport.