Studi specifici hanno dimostrato che la mente umana non distingue tra ciò che è vissuto e provato realmente da ciò che può essere immaginato, in quanto vengono attivati gli stessi meccanismi neuronali. Le nostre azioni vengono amplificate o ridotte in proporzione a quanta energia mentale indirizziamo su di esse.
E’ importante avere sempre più famigliarità con le sensazioni , sia psichiche che corporee, che scaturiscono dal gesto atletico. Ciò permette di fissare lo schema motorio ottimale. Più la mente ripeterà il gesto, più sara’ facile tramutarlo in azione, senza il rischio di subire infortuni dovuti all’eccessiva ripetizione reale del gesto. Inoltre quando si ripete mentalmente una parola, un movimento, una visualizzazione è impossibile distrarsi e quando accade ce ne si rende conto immediatamente. Ecco che così tutte le energie, con la visualizzazione vengono tenute nel momento presente , potenziando gli schemi neuronali.
Ovviamente anche l’allenamento fisico è importante, infatti nel gesto atletico reale subentrano altri meccanismi, come la sollecitazione muscolo-tendinea e lo stress fisico dovuto agli allenamenti e alla pratica del gesto sportivo. E’ importante però abbinarlo alla visualizzazione per raggiungere l’eccellenza. Possiamo immaginare il corpo come il telaio e le componenti meccaniche di un auto mentre la mente come la centralina elettrica dell’auto che da gli impulsi necessari per farla partire. Più la centralina elettrica è efficiente, più svolge nel miglior dei modi il proprio lavoro, in sintonia con le parti meccaniche dell’auto.
Visualizzazione e infortuni
La visualizzazione può risultare molto utile soprattutto nei periodi di riposo o di infortuni in cui si è obbligati a star fermi. Si hanno tante testimonianze di atleti che dopo un periodo di infortunio, attraverso la visualizzazione, son tornati senza aver perso quello che avevano. Un esempio è il pallavolista Giuseppe Sorcinelli, che fermo da un infortunio al collo per 21 giorni, continuò ad allenarsi con la visualizzazione. Quando rientrò le sue capacità tecniche rimasero indifferenti.
Altri esempi di allenamenti riguardanti la visualizzazione arrivano dal basket: alcuni ricercatori in America ed in Portogallo hanno sottoposto gli atleti ad allenamenti di tiri al canestro. Un gruppo di giocatori si allenò fisicamente, un secondo si allenò sia con la visualizzazione che fisicamente, mentre un terzo solo tramite la visualizzazione. Il gruppo che si allenò fisicamente ebbe delle migliori prestazioni, ma con minima differenza, rispetto al gruppo che si allenò solo col la visualizzazione. Il gruppo che si allenò invece sia col mental training che fisicamente ebbe risultati superiori ad entrambi i gruppi.
Ecco allora che posso augurare a tutti una BUONA VISUALIZZAZIONE!
Dott. Leonardo Gottardo