La Nazionale Italiana Femminile di volley (Italvolley Femminile) è ormai a un soffio dalla conquista della qualificazione agli imminenti “Giochi Olimpici” di Rio 2016. Questa sarebbe la quinta partecipazione consecutiva per le Azzurre, a partire dalla competizione disputata a Sydney nel 2000. Ciò che impressiona di più però di questo cammino preolimpico non è tanto la quasi raggiunta qualificazione, che già inizialmente sembrava poter essere alla portata delle nostre pallavoliste, quanto i successi impressionanti finora ottenuti a Tokyo.
Lo score è davvero notevole: 4 partite vinte su altrettante disputate, 2 soli set concessi alle avversarie sui 12 a disposizione e le ultime due vittorie consecutive ottenute senza concedere nemmeno un set alle altre squadre. Numeri davvero impressionanti questi, soprattutto considerando che la nostra Italvolley femminile sta affrontando un percorso di ringiovanimento della rosa, applicando un graduale inserimento di nuovi talenti attorno a giocatrici dalla esperienza consolidata e dal palmarès importante, come Del Core e Piccinini su tutte.
Proprio questo aspetto si sta rivelando di fondamentale importanza, visto che giocatrici come Sylla, Orru ed Enogu, considerate inizialmente comprimarie sulla carta, stanno impressionando tutti con prestazioni eccellenti, dando così un contributo decisivo nella serie di vittorie consecutive ottenuta dalla Italvolley femminile. Il merito di questa gestione positiva del gruppo va sicuramente al mister Marco Bonitta, che ha confermato con le dichiarazioni rilasciate dopo la partita contro la Repubblica Dominicana, la terza in programma nel calendario di incontri, come le ragazze stiano andando ben oltre quelle che erano anche le sue stesse aspettative: “Devo dire che avere tre vittorie dopo le prime tre partite, avrei fatto fatica ad immaginarlo”.
Una programmazione meticolosa e puntuale porta sempre però degli ottimi risultati, spesso anche oltre le aspettative personali. Le basi della Psicologia dello Sport sostengono infatti che per creare un gruppo nel vero senso della parola bisogna svolgere alcuni passi determinanti, che consistono nel portare i giocatori ad apprezzare vicendevolmente i rispettivi punti di forza, nello spronarli a lavorare sulle debolezze, nel ricercare le tattiche che permettano una adeguata espressione delle capacità di tutti i singoli e che incoraggino ogni soggetto a sviluppare tutto il potenziale a propria disposizione.
Il mister deve parlare spesso con i singoli, fare critiche giuste e costruttive, meglio se documentate da statistiche, che sono una base neutrale e comprovata per la discussione e la pianificazione di un miglioramento. Inoltre è tenuto a mantenere contatti con le riserve, i sostituti e gli infortunati ancora più frequentemente che con i titolari, perché per sportivi in queste situazioni è molto difficile riuscire ad emergere, offrendo così la loro energia alla squadra. Deve infine assicurarsi che tutti gli atleti lavorino in modo egualmente duro e facciano la stessa fatica degli altri, accertandosi di proporre al collettivo discorsi positivi, come istruzioni costruttive o incoraggiamenti, soprattutto quando una pressione troppo intensa potrebbe spingere i singoli a chiudersi in sé stessi o peggio ancora a sviluppare conflittualità irriflesse.
Una squadra con queste caratteristiche viene definita sinergica, poiché l’energia che sprigiona nelle situazioni competitive è più grande della somma di tutte le forze personali. Tale qualità può permettere ad alcuni team di battere avversari che sono tecnicamente superiori, ma che non lavorano bene assieme. Lo spirito del collettivo deve manifestarsi nei momenti decisivi, ma per poterlo fare esso deve essere coltivato in allenamento e stimolato prima dell’inizio della gara. Questi sono i grandi meriti di un ct esperto come Bonitta, che lascia le pubbliche lodi delle vittorie alle sue ragazze, ma che da dietro le quinte sa bene come un gruppo solido ed unito non possa crearsi da solo. Per questo motivo quindi gli va sicuramente dato atto di essere riuscito a svolgere un lavoro relazionale di così grande portata, che ha permesso alle sue giocatrici di esprimersi al meglio delle loro possibilità.
Ovviamente il merito è da condividere anche con le ragazze che scendono in campo, le quali hanno saputo dare fiducia allo staff di tecnici preparati che accompagna questa Nazionale, sviluppando così un contesto empatico, dove ciascuno si può sentire importante dentro e fuori dal campo. La formazione italiana ha sì dimostrato di avere qualche calo di tensione, qualche momento di black-out, in cui ha regalato qualche punto di troppo agli avversari, ma allo stesso tempo, a discapito, come detto, della giovane età della maggior parte delle convocate, ha anche dimostrato una incredibile maturità, giocando la propria miglior pallavolo proprio nei momenti decisivi dei set e riuscendo così a ottenere importantissime vittorie.
“La squadra sta lavorando molto bene attorno alle proprie leader – continua il ct italiano – giocatrici importanti che fanno sentire tutta la squadra parte di un progetto comune. Credo che questa sia la chiave della nostra forza in questo momento. Un gruppo granitico, un gruppo molto forte”.La grande coesione di questo gruppo può essere testimoniata anche da un episodio, raccontato dal coach ravennate, avvenuto appena prima del match carico di significati da disputare contro la Repubblica Dominicana: “Abbiamo sempre in programma una passeggiata insieme prima dei match. Lo consideriamo come un passaggio per arrivare preparati al meglio alla gara. Questa volta pioveva, ma non abbiamo cambiato il programma e nessuno si è lamentato. Ci siamo bagnati un pochino, ma abbiamo fatto ciò che era previsto. Anche questo è un piccolo segnale di come pensa questa squadra e di quanto è motivata”.
Questo dimostra anche quanto il team stia gestendo bene la pressione e riesca ad essere per certi versi anche spensierato, perché un episodio di questo tipo, vissuto in maniera sbagliata attraverso il disaccordo di qualche atleta, avrebbe potuto portare a conflitti controproducenti per sviluppare prestazioni di altissimo livello, come richiesto in un torneo così importante, come quello preolimpico. Dopo il match contro la Repubblica Dominicana, l’Italia ha aggiunto un altro tassello al proprio percorso verso Rio 2016, battendo per 3-0 anche il Perù, una delle squadre rivelazione del torneo. Ora arriva la partita più difficile per le Azzurre, perchè venerdì mattina dovranno affrontare l’Olanda, che dopo un avvio un pochino stentato, sta dimostrando di essere in grande forma. Inoltre le nostre giocatrici potrebbero risentire anche di una sorta di appagamento per le 4 vittorie conquistate e di un piccolo calo motivazionale, visto che la qualificazione è ormai stata raggiunta, e per questo motivo le olandesi avranno sicuramente un obiettivo più importante da raggiungere e per cui continuare a lottare.
Dott. Davide Ghilardi