La stella degli All Blacks John Kirwan racconta la sua partita più importante. L’Ordine degli Psicologi del Veneto ha realizzato un video e una campagna di promozione del benessere della persone.
Tratto dalla repubblica “John Kirwan sembrava un uomo felice. La vita lo aveva trattato coi guanti. Era una montagna di muscoli e talento puro. Uno degli atleti più forti e veloci della storia del rugby, campione del mondo con i mitici All Blacks. Bello, biondo, solare. Amato. Ambasciatore di una nazione, la Nuova Zelanda, giovane e determinata come lui. Prima giocatore e poi allenatore, da un campo all’altro del pianeta. Parlava correntemente italiano e giapponese, aveva sposato Fiorella ed era padre di tre bambini splendidi. Leggeva Platone, Conan Doyle e Confucio. Raccontava barzellette, sapeva cucinare. Sì, John sembrava un uomo felice. Aveva tutto, tranne una cosa: il diritto di piangere davanti agli altri. Perché gli All Blacks non piangono. Neppure quando per 15 anni precipiti in un abisso buio di disperazione e solitudine, vittima di un mostro che si chiama depressione. “Un giorno mi sono svegliato e l’angoscia era semplicemente lì, accanto a me. Scoppiavo a piangere senza motivo, non riuscivo a dormire. Inquieto, insicuro. Senza capire il perché. Gli allenamenti, il rugby, prima e anche durante le partite: tutto era avvolto in una nebbia. Mi sentivo spezzato. Terrorizzato”.
Dalla stato depressivo si può uscire, rivolgiti ad un psicologo psicoterapeuta formato.
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